520 pagine…

Dal Bullet Journal al Metodo su Misura: riflessioni e obiettivi per il 2025

Dall’inizio dell’anno ho scritto 520 pagine di appunti personali. La maggior parte riguarda la sfera lavorativa, mentre una parte minore è dedicata alla vita privata e amministrativa.

Come forse ricorderete, ho iniziato con un classico Bullet Journal, seguendone scrupolosamente le regole dettate dal suo ideatore. Nel corso dei mesi, il metodo si è evoluto: inizialmente ho integrato una componente di time blocking che però non ha funzionato come speravo (un aspetto su cui intendo lavorare nel 2025, un anno che si preannuncia ricco di sfide sia lavorative che personali). Successivamente, ho abbandonato gli schemi rigidi del BuJo per concentrarmi su concetti quotidiani e su una pianificazione settimanale solida, focalizzata sugli obiettivi principali.

Questo approccio si è rivelato efficace.

In particolare, ho riscontrato tre benefici chiave:

  1. Scrivere mi aiuta a memorizzare. È una cosa che conosco dai tempi dell’università: scrivere a mano aiuta a fissare i pensieri e a interiorizzarli. È un esercizio di scrittura, studio e riflessione.
  2. Riduce il rischio di perdere appunti. Post-it, foglietti e note sparse sono nemici della produttività. Raccogliere tutto in un taccuino con indici e riferimenti mi permette di non perdere nulla di importante.
  3. Mi motiva e riduce la procrastinazione. Avere un promemoria costante delle cose da fare mi spinge a procedere e a completare i compiti.

Guardando al 2025, ho individuato alcuni obiettivi da migliorare:

  1. Utilizzare il time blocking in modo più efficace. Ho provato sia il metodo di Cal Newport che quello di Nir Eyal, trovando più convincente l’approccio di Newport, mentre quello di Eyal, con il time blocking totale, mi è sembrato troppo rigido. Tuttavia, restare fedeli a un piano di time blocking è una sfida nel mio lavoro, spesso soggetto a imprevisti.
  2. Monitorare meglio le abitudini positive. Nel 2024 ho trascurato aspetti personali come l’esercizio fisico e il tempo per me stesso. Non si tratta solo di tracking, ma anche di coltivare maggiore cura di sé.
  3. Definire un template definitivo. Sia per il BuJo che per la mia organizzazione personale. È un processo ancora in corso, ma sono sicuro di arrivarci.

In sintesi, il mio percorso di organizzazione personale nel 2024 ha avuto successi significativi e alcuni margini di miglioramento. Sono soddisfatto dei progressi fatti, ma il 2025 sarà l’occasione per affinare ulteriormente il mio metodo, rendendolo più efficace e sostenibile, sia per la sfera lavorativa che per quella personale. Con obiettivi chiari e la volontà di migliorarmi, sono pronto a raccogliere le sfide del nuovo anno.

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