La messaggistica istantanea che ci rende infelici (edit 11-10-2023)

Imposto un regolamento un po' più rigido sull'utilizzo della messaggistica istantanea.

La mia insofferenza verso Meta (precedentemente Facebook), colosso della comunicazione mondiale, è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni. Come sapete, penso che i social network siano uno dei più grossi problemi dei tempi moderni, minando la nostra attenzione, il nostro focus, la capacità di pensiero critico e il senso di appartenenza comunitaria.

Meta, nonostante le promesse sulla crittografia, ha inserito in WhatsApp (da loro acquistato) funzioni che sembrano destinate più alla profilazione degli utenti che alla loro utilità. L’introduzione delle stories e più di recente dei “canali” serve infatti proprio a questo, a produrre più dati utenti rivendibili a terzi.

Più in generale, i sistemi di messaggistica istantanea si sono inseriti nelle nostre vite quali strumenti “senza attrito”, hanno distorto le nostre aspettative comunicative, creando la falsa percezione che una risposta sia sempre immediata e, in ultima analisi, rendendo meno sincere le nostre interazioni e, cosa di non poco conto, rendono la nostra vita più infelice

La costante reperibilità è diventata una fonte di stress, non solo per i professionisti, ma anche nella vita quotidiana. Il solito Cal Newport ha analizzato a fondo la questione che qui ho solo riassunto, ma vi invito a riflettere su questo aspetto della nostra civiltà: la mente alveare iperattiva non ci affatto bene.

Arrivando al punto, da oggi e per un periodo di 30 giorni farò un piccolo esperimento che riassumo in alcuni punti:

  1. Ho tolto le notifiche di Whatsapp e l’ho materialmente tolto dalla home del mio iPhone. Aprirò whatsapp solamente una volta al giorno, alle 21.00
  2. Favorirò l’uso di Signal o Telegram, rimuovendo le relative notifiche, ma garantendo una risposta più celere.
  3. Gli utenti Apple possono raggiungermi utilizzando iMessage.
  4. In caso di urgenza, chiamatemi al telefono e risponderò subito, nei limiti del possibile.

L’obiettivo di questo esperimento è quello di introdurre un piccolo ostacolo all’utilizzo spasmodico di whatsapp, per vedere se in un periodo di 30 giorni e con poche semplici regole riuscirò a mantenere i contatti sociali necessari e diminuire un po’ di noise dalla mia vita quotidiana, concentrandomi invece su contatti sociali più autentici e meno effimeri. Vi dirò poi com’è andata e se avrò fatto infuriare un po’ di persone oppure, come credo, avrò successo.


Edit 11/10/2023: quanto è difficile. Pensavo che mettere regole rigide mi avrebbe motivato e avrebbe creato più attrito. Sta cosa è durata meno di 48 ore dopodiché i problemi della vita quotidiana hanno letteralmente travolto le mi aspettative. Devo rifletterci un po’. Da una parte non è normale ricevere più di 100 messaggi istantanei al giorno, dall’altra le aspettative ci sono e non è socialmente accettabile infischiarsene. Cambio strategia: da oggi includerò whatsapp nei miei filtri di freedom che tutelano i miei momenti lavorativi. E vediamo…

2 commenti

Angelo Ottobre 4, 2023

Ti auguro che l’esperimento possa portare alla verifica delle convinzioni esplicitate. Se così fosse, sarà un successo sua dal punto di vista personale che relazionale

drpbrock Ottobre 4, 2023

Grazie. Il tema è molto ampio. I sistemi IM sono una parte.