Siamo già alla fine di questo giugno torrido e umido e, manco a dirlo, non sono riuscito a scrivere gli articoli che mi ero ripromesso. Ogni mese mi dico: “Dai, questa volta metto giù due righe con calma”. Poi però il tempo si infila tra una riunione, una telefonata, una cosa da guardare, un progetto… E si perde. Il tempo e’ davvero una risorsa finita e preziosa. Spero che almeno luglio sia più clemente. Anche se ho già qualche dubbio.
Tralasciando ogni aspetto lavorativo classico, dal punto di vista amministrativo, maggio e giugno sono stati mesi molto intensi specie sul fronte dei lavori pubblici.
Diversi cantieri si sono chiusi, altri sono ancora in corso e qualcuno partirà a breve. Il Comune di Bertonico ha avuto accesso a risorse importanti per gli interventi pubblici come noto, ma non possiamo al momento intervenire su ogni cosa: ci sono infatti opere più strutturate che richiedono tempo, fasi progettuali complesse, incastri di bilancio, e una certa dose di pazienza.
Non è roba da 100 metri piani. È più simile a una maratona con ostacoli… e pure con il vento contro, a volte. Ma ce la faremo. La cura del verde quest’anno e’ partita direi molto bene. Nelle prossime settimane sistemeremo adeguatamente alcuni guasti dell’impianto di irrigazione e ringraziamo gli acquazzoni saltuari che aiutano a gestire il tutto.
Sul fronte cultura e biblioteca — che rientrano tra le mie gioie e fatiche — stiamo già lavorando alla Sagra Bertonicense di settembre e buttando un occhio anche più in là, verso l’autunno. L’estate, si sa, è sempre un po’ complicata: tra ferie, partenze e clima da “modalità risparmio energetico”, proporre iniziative culturali con grande partecipazione è impresa ardua.
Eppure qualcosa l’abbiamo messo in campo: l’inaugurazione della casetta del bookcrossing, la gita al Salone del Libro di Torino e domani sera chiudiamo il cerchio con uno spettacolo teatrale ospitato dall’associazione Festa degli Angeli, nella splendida cornice dell’Arsenale. Piccoli passi, ma sempre in avanti.
Sul fronte sicurezza, siamo in dirittura d’arrivo con l’installazione della fibra in Municipio, passaggio necessario per attivare il primo sistema di videosorveglianza comunale.
Nel frattempo, stiamo investendo anche sulla segnaletica verticale: rifarla è il primo passo per provare a correggere l’insana abitudine di parcheggiare ovunque, anche dove il buon senso suggerirebbe il contrario.
Lo ripeto sempre come un mantra: Bertonico è un paese che si gira bene a piedi o in bicicletta. L’auto usiamola quando davvero serve. Non è una gara a chi riesce a parcheggiare più vicino alla porta.
Molte altre cose sono accadute e stanno accadendo anche su fronti che non seguo direttamente, ma lascio ad altri il compito di raccontarle — ognuno ha già abbastanza da gestire nel proprio pezzo di strada.
Dal punto di vista politico, due parole le voglio dire.
È passato un anno dalle elezioni e dovrebbe essere chiaro che amministrare, specie in un piccolo paese, vuol dire lavorare per la comunità. Eppure, con un certo sconforto, vedo ancora chi sembra impegnato più a fare opposizione a prescindere che a costruire qualcosa. Non ho ricette né verità in tasca, ma una domanda vale la pena porsela: com’è che si viene visti, quando si dice no a tutto per principio?
A lungo andare, si rischia solo di fare buio per dimostrare che l’interruttore funziona.
Poi magari sbaglio io, eh. Ma intanto ci vediamo in giro, come sempre, per un caffè.