Il quorum che manca è quello della fiducia

I referendum su lavoro e cittadinanza non hanno raggiunto il quorum.
Non sono passati.

Valeva la pena impegnarsi comunque? Sì, lo era. Quando si parla di diritti, di dignità, di scelte che riguardano milioni di persone, il silenzio non può essere la risposta.

Era legittimo astenersi? Certo. In una democrazia matura, anche la scelta di non partecipare è un diritto, specie se non si sentono proprie le questioni poste.
Ma non prendiamoci in giro: se l’astensione diventa l’unica voce, forse c’è qualcosa che non funziona.

Il vero timore, ormai certezza, è che il problema non sia episodico, ma strutturale.
A un mondo complesso, rispondiamo con slogan semplificati.
A sfide epocali, contrapponiamo litigi di cortile, personalismi e disinteresse.
La politica, in molti casi, non è più strumento di visione, ma di consumo frenetico. E così perde senso, perde fiducia, perde cittadini.

Il punto è proprio questo: è la partecipazione democratica a essere malata.
È la consapevolezza che vivere in una comunità comporta anche responsabilità.
Manca il senso civico, manca l’abitudine a informarsi davvero, manca la fiducia negli strumenti della democrazia, pecchiamo terribilmente sulla loro conoscenza.

Che fare, allora?

Occorre riabitare gli spazi civici.
Occorre ripensare i corpi intermedi — associazioni, sindacati, partiti, comitati — non come nostalgie del passato, ma come ponti tra individui e collettività, oggi più che mai necessari.
Servono nuovi linguaggi, sì, ma anche nuove presenze, nuove energie, nuove forme di impegno.

Più facile a dirsi che a farsi, certo.
Ma da qualche parte si deve pur ripartire.
E quel punto di partenza, ancora una volta, è la polis: la comunità, lo spazio condiviso, l’idea che la politica sia fatta anche da noi, e non solo “per” noi.

Una riflessione aperta, rivolta a tutti.
A chi ha votato. A chi no.
A chi si pone domande e non si accontenta di risposte facili.
Perché da questo disincanto si esce solo se qualcuno — ciascuno di noi — decide di esserci davvero.