Oggi un po’ di “journaling” fine a se stesso. Solitamente passiamo parte delle ferie estive sulle Dolomiti, in Moena (TN, Val di Fassa). Quest’anno abbiamo voluto fare il bis approfittando del mega-ponte dell’Immacolata, anche se non siamo esattamente turisti invernali (mai sciato, troppo costoso fino a qualche anno fa per le nostre tasche).
Abbiamo trovato ospitalità presso un affittacamere privato che solitamente ci ospita d’estate. A prescindere dalla stagione, resto sempre incantato nel constatare l’incredibile vocazione turistica del territorio e della sua gente. Disponibile, cordiale e alla mano e con grande attenzione alle iniziative culturali per ogni fascia di età. Non in tutte le zone di montagna ho riscontrato una tale apertura e accoglienza.
Leo sta prendendo le sue prime lezioni di sci (non voglio che me lo rinfacci in futuro) ma pure noi, quasi a 40 anni, cerchiamo faticosamente di reggerci in piedi. Reggerci in piedi talmente male che ci chiediamo se non sia il caso di darci al turismo enogastronomico che da queste parti non scherza. Battute brutte a parte, già il secondo giorno si stava sugli sci più sciolti e disinvolti, il che mi fa ben sperare per una gita futura, magari a Carnevale.
Una riflessione a latere: questo post è un po’ “pensieri in libertà” ma è anche queso il bello di avere un blog: usare il mio spazio come meglio credo. Ho postato qualcosa sui social ma mi domando se ne avevo davvero bisogno alla fine; salvo per aggiornare i parenti non avrebbe senso, salvo appunto salvare tutto per un post più tardi qui sul blog.
Comunque, riprendendo il filo… La vacanza era nata quasi per caso e devo dire che è stata molto azzeccata e la settimana bianca potrebbe diventare una tradizione da consolidare nei prossimi anni, perché no.