Come sempre, la brevità e le dinamiche dei social non permettono di esprimere un pensiero in maniera organica, trasparente e chiara senza che tutto diventi un dramma. Quindi ho deciso di prendermi qualche giorno per mettere insieme i pensieri qui sul blog, come sempre luogo aperto a commenti e discussione per chi vorrà.
Recentemente, l’utilizzo del content warning (CW) si è diffuso sui social media e nelle discussioni online, in particolare nella galassia del Fediverso che si è rafforzata dopo la deregolamentazione generale che Twitter/X ha subito in seguito al takeover di Elon Musk.
In origine, il CW nasce come strumento per avvisare gli utenti di contenuti espliciti o potenzialmente traumatici: immagini violente, temi di abuso, o altre rappresentazioni intense, NSFW, etc. Un approccio comprensibile, persino necessario in certi contesti, per garantire un’esperienza più inclusiva e rispettosa. Un approccio che non rinnego assolutamente, sia chiaro.
Tuttavia, negli ultimi tempi, ho notato una tendenza sempre più diffusa nel fediverso a estendere il concetto e l-utilizzo del CW anche a temi che, a mio modestissimo parere, dovrebbero essere discussi apertamente: politica, attualità, derive fasciste, problemi sociali, etc. Non voglio dire che si tratta di censura (non lo e’) ma certamente di un segnale di distacco preventivo che trovo difficile capire; sarà l’età, sarà l’impegno politico che da sempre mi contraddistingue ma proteggersi preventivamente da argomenti che riguardano la vita quotidiana e il futuro collettivo rischia di diventare una barriera alla nostra partecipazione attiva e consapevole. Una barriera che è proprio la radice del distacco delle persone dalla partecipazione democratica e, che in ultima istanza, genera quel disinteresse che porta i peggiori risultati dell’evoluzione umana in posti di potere in grado di determinare il benessere e il quotidiano di ciascuno. Sarebbe facile fare UN nome oggi, ma sono parecchi e a ogni livello del dibattito politico, con l’obiettivo di trascinare tutti verso il basso.
Qualcuno forse direbbe che sto facendo una critica sul movimento del risveglio (woke, ma la odio questa parola) e sullo zelo messo nel creare comfort in ambienti sociali e discussioni ma credo che il discorso sia un po’ più ristretto. Nel senso che nessuno mette in dubbio la positiva accezione dei movimenti che si battono per istanze progressiste e sociali, solo che un approccio “preventivo” ed estremo rischia di essere controproducente e in un certo senso superficiale.
Per questo motivo, ho deciso di abbandonare una comunità Mastodon in cui questo uso del CW si era radicato al punto da rendere il dibattito un po’ surreale. Cito qui un grande scrittore di fantascienza:
La realtà è ciò che si rifiuta di sparire anche quando smetti di crederci – Philip.K.Dick
Eh si. Evitare di parlare di qualcosa non lo fara’ sparire dal mondo.
Ad ogni modo mi sono accorto che non sono l’unico nel fediverso a condividere questa visione, ma ho anche notato una certa aggressività nel difendere questo meccanismo. E per me è paradossale: uno strumento nato per garantire rispetto e dialogo sembra aver generato nuove fratture.
Capisco l’utilità dei CW per contenuti espliciti, ma li vedo fuori luogo quando si tratta di temi che costituiscono il tessuto della vita di tutti i giorni. La realtà è complessa, e affrontarla non dovrebbe essere un optional.
Ovviamente ognuno è libero di pensarla come ritiene opportuno, la ricchezza del fediverso sta nella sua varietà. Spero però che queste riflessioni possano quantomeno generare una riflessione in tal senso.