Un 2024 determinante per il pianeta

Il 2024 sarà un anno pieno di sfide davvero importanti, per tutti. Ci sono incognite economiche, climatiche e geopolitiche sociali non indifferenti.

Manco dal blog da qualche giorno, non per mancanza di volontà ma per una vera e propria carenza di energie che sono state drenate da altre faccende. La partenza di questo 2024 si è rivelata parecchio in salita. Entrare in dettagli riguardanti il lavoro, la vita personale o quella della comunità sarebbe inutile ai fini di questo post.

Il punto è un altro e riguarda tutti noi.

Il 2024 sarà un anno pieno di sfide davvero importanti, per tutti. Ci sono incognite economiche, climatiche e geopolitiche sociali non indifferenti.

La patetica conferenza stampa di fine anno della Primo Ministro Giorgia Meloni, piena di falsità colossali, è solo una maschera che nasconde gravi vulnerabilità dell’Italia nei confronti dell’Europa e del mondo. Con le criticità che si vorrebbero ottenere sotto il tappeto fino alle elezioni europee di giugno ma che prima o poi si paleseranno e rischiano di colpire duro famiglie e imprese.

A livello mondiale, le guerre sono ormai divampate in molte parti del mondo. Quella in Medio Oriente è destinata a durare ancora a lungo, quella in Ucrania si trascina in uno stallo sanguinoso da mesi e ora anche in CoreaOltre ai danni materiali e alle persone, questa ennesima crisi del Mar Rosso rischia di alimentare una nuova escalation di aumenti e incertezza economiche.

Il 2024 è un anno di elezioni. Parecchie elezioni. Si stima che più della metà della popolazione mondiale voterà per la propria forma di rappresentanza a vari livelli. Le elezioni negli Stati Uniti e quelle europee sono le sfide più vicine a noi occidentali ma si vota davvero in molti paesi, con uno stato della democrazia più o meno traballante. E anche le elezioni locali, con il loro carico emotivo, sono importanti e determinanti.

Infine il clima, che è una preoccupazione costante e incognita allo stesso tempo. Dopo il 2023 più caldo mai registrato, non credo proprio che ci aspetterà una inversione di tendenza. Nonostante i moniti annuali dell’IPCC, la COP 28, pur zoppicante, ha stabilito all’unanimità l’allontanamento dalle fonti fossili. Una decisione che però dovrà vedere nuove fonti di energia essere messe in progettazione e utilizzo in tempi rapidi, con una inevitabile lotta ideologica su cosa voglia dire “energia pulita”.

Buon 2024 a tutti. Che sia un anno di grandi cambiamenti e di progresso sociale, economico e climatico per tutti!