Oggi celebriamo la Giornata del Pianeta 2023, un’occasione per riflettere sull’importanza di prendersi cura della nostra casa comune e di investire nel suo futuro. Iniziativa nata nel 1970 in seguito a un disastroso incidente su una piattaforma petrolifera, la giornata invita ogni anno a riflettere su un tema in particolare.
Quest’anno, la tematica scelta è “Investi nel nostro pianeta“, un invito a riconoscere il potenziale delle energie rinnovabili e delle tecnologie sostenibili per trasformare la nostra economia e preservare la Terra per le generazioni future.
Faccio queste riflessioni sul blog come un esercizio per onorare questa giornata. Probabilmente non dirò nulla di nuovo o di estremamente originale ma voglio comunque dire la mia e dare il mio contributo.
Le energie rinnovabili, come il solare, l’eolico, l’idroelettrico e la geotermica, sono risorse inesauribili e pulite che possono ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e abbattere le emissioni di gas serra. Investire in queste tecnologie significa investire in un futuro energetico più verde e sostenibile; un futuro più sicuro da un punto di vista ambientale e adatto a sostenere la vita umana sul pianeta. Sono ancora troppe però le resistenze in tal senso sia da un punto di vista politico, sia da un punto di vista culturale. A livello economico la nostra dipendenza dalle energie fossili è ancora eccessiva e una buona fetta della classe dirigente e politica fatica a capire l’importanza di un cambiamento radicale (nonostante i frequenti moniti di scienziati e ambientalisti, qui ad esempio il recente drammatico report dell’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change) , ricordando quella storia della rana bollita che negava la sua situazione di pericolo imminente fino alle estreme conseguenze.
Parallelamente alle energie rinnovabili, le tecnologie sostenibili stanno rivoluzionando il modo in cui produciamo e consumiamo beni e servizi. Dall’agricoltura di precisione alle smart cities, passando per l’economia circolare e il riciclo dei materiali, queste innovazioni offrono soluzioni concrete per ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività quotidiane. Personalmente mi sento particolarmente vicino a questo tema, in quanto lavoratore dell‘industria chimica, in passato spessissimo tacciata di noncuranza, di propensione all’inquinamento e di menefreghismo. Accuse in parte vere perché sono noti i disastri ambientali del passato da Seveso alla Caffaro, giusto per fare due nomi; ma se da studente ho visto i semi della green chemistry piantati e curati, oggi devo constatare che l’industria chimica è tra quelle più all’avanguardia per quanto riguarda la riduzione del suo impatto ambientale, ad esempio sulla scelta di materie prime alternative a quelle di origine fossili. Quella chimica è diventata una industria attenta al riciclo e attenta alla sostenibilità delle sue operazioni e ciò ovviamente mi fa molto piacere, anche se la strada per riabilitare l’immagine deturpata della chimica pesante e inquinante del ‘900 rimane ancora molto lunga e tortuosa.
Investire nel nostro pianeta significa anche supportare le politiche e le iniziative che promuovono la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Ciò significa, ad alto livello, favorire la ricerca e lo sviluppo in tal senso, creare incentivi fiscali e finanziari per le aziende sostenibili e promuovere l’educazione e la consapevolezza ambientale in tutti i settori della società.
Il tema del 2023, “Investi nel nostro pianeta”, è senz’altro principalmente rivolto a grandi investitori e politica ma la domanda ricorrente in questi casi è “Cosa possiamo fare noi?”. Ad esempio possiamo scegliere di sostenere le aziende che adottano pratiche sostenibili, ovviamente utilizzare fonti di energia rinnovabile nelle nostre case e promuovere l’adozione di tecnologie verdi nella nostra comunità. Nel nostro piccolo, sono felice che a Bertonico si sia scelto di dare un contributo alla causa con l’istituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile e il mio auspicio è che questa comunità possa crescere, rafforzarsi e che si possa investire ancora di più in paese su queste tecnologie energetiche, a servizio di tutta la comunità. Così come mi auguro che le resistenze pretestuose a tale progetto vadano presto scemando, per senso di responsabilità verso l’ambiente e verso i cittadini.
Le mie sono riflessioni molto generali, me ne rendo perfettamente conto. E so che incarnare tutte queste scelte in una società che spesso rema contro è molto complesso. Ma i simboli, come questa giornata, servono a questo: creare una coscienza collettiva su un problema enorme e avere maggiore consapevolezza che quella rana bollita siamo anche noi.