Il blog compie un anno. Questo rilancio di Elementozero è nato un po’ come una sfida a me stesso; una sfida nel curare uno spazio libero, dove poter esprimere le mie idee senza essere schiavo di algoritmi e logiche cronofaghe.
Il bilancio di un anno di attività (un anno!) mi dice che in parte l’obiettivo è stato raggiunto, in parte no e vorrei provare ad analizzare la cosa per punti.
L’utilizzo dei social network
Inizio dall’aspetto più controverso della questione, ovvero il fatto che purtroppo i social network rimangono un veicolo di traffico considerevole per queste pagine. Gli utenti hanno perso l’abitudine di selezionare le letture, il doom scroll è di fatto una potenziale vetrina anche per il blog. Mi sono affidato solamente alle mie pagine personali, senza pagare advertisment o simili, senza SEO spinto e i risultati, pur molto modesti perchè si tratta pur sempre di un blog privato e senza scopi commerciali, mi dicono che difficilmente riuscirò a “tagliare” quelle fonti di traffico molto facilmente.
Anche le stories di Whatsapp e Telegram hanno aiutato un po’ la causa. Sicuramente un modo più “personale” di raggiungere il pubblico potenziale; non avrei davvero tempo di mandare a molti contatti privati un mio pezzo, oltre a risultare probabilmente un metodo al limite dello spam.
Nel 2023 è molto difficile rinunciare ai social commerciali, a meno di investire molto tempo e molto denaro in questa attività. Cosa che ha assolutamente senso per blogger internazionali e professionisti, che fanno delle loro pagine la principale fonte di reddito, ma ha un po’ meno senso per me che in queste pagine mi limito a tenere poco più di un diario personale.
Continuerò, con parsimonia, a portare lettori da queste parti tramite questi canali ma dato che state leggendo questo pezzo, voglio consigliarvi un paio di altri modi per seguire questo blog e restare al passo con i suoi post. Il primo, è ricominciare a utilizzare un feed RSS, magari investendo due spicci ogni anno per avere un servizio premium con poca spesa. Ho utilizzato per tutto il 2023 feedly assiduamente ma devo dire che il costo del servizio è molto elevato. Credo che inizierò a utilizzare Reeder 5 con l’anno nuovo ma esistono anche reader come Inoreader o NewsBlur che hanno un prezzo più contenuto nelle loro versioni premium.
Un’altra menzione d’onore va agli inossidabili bookmarker come Instapaper e Pocket che consentono una lettura tranquilla, offline, senza ads.
Quindi, sul minore utilizzo dei social network, missione semi-compiuta. Personalmente li uso un po’ meno ma non posso farne a meno per mantenere questo luogo in vita.
Il pubblico di elementozero.it
Il pubblico di questo blog è molto eterogeneo e questo è al contempo positivo e negativo. Sicuramente ci sono molti professionisti, anche colleghi di lavoro e persone che mi sono affezionate dai tempi di twitter e dei vari social network che ho frequentato e in parte ancora frequento (sempre con molta parsimonia).
Mi ha sorpreso però la presenza innegabile di alcuni compaesani di Bertonico. Sarà il clima elettorale, sarà che forse ciò che scrivo ha un senso ma gli articoli che riguardano il paesello hanno fatto veramente il botto. Quindi penso proprio che sfrutterò queste pagine anche per raccontare il tipo di paese che ho in mente, nella speranza di poter realizzare quelle che sono le mie visioni.
Nei primi tempi dei blog si formavano comunità di lettori, ci si scambiava link, si faceva cross-posting. Tutto ciò risiede decisamente nel passato ma sarebbe bello tornare ai commenti, ai forum, a una gestione più ristretta e contenuta della propria cerchia sociale online. Come realizzare tutto ciò credo sia difficile ma sicuramente è una sfida per il 2024. Ci penserò su.
L’impegno di portare avanti un blog
Ecco, questo non è banale. Scrivere un pezzo per questo blog può richiedere in alcuni casi pochi minuti, in altri anche giorni se non addirittura mesi. Credetemi, sono pieno di “bozze” non pubblicate perché frutto di una riflessione del momento, oppure ancora materiale che esito a pubblicare perché “non è ancora il momento“. Ogni singolo pezzo mi ha richiesto fatica, in giornate già sufficientemente pesanti ma è una fatica ripagata dalla soddisfazione di vedere qualcosa di reale prendere forma, come una scultura di legno o un dipinto.
Ogni scritto ha dentro un pezzo di me, svela una faccia di ciò che sono, cosa voglio, dove vado e cosa desidero. Per natura non sono un estroverso quindi potete immaginare che questa fatica è reale.
Quindi chi me lo fa fare?
Torniamo alle origini. Elementozero è uno spazio autenticamente mio (fino a quando pagherò l’host ma spero di farlo per molti anni). Difficilmente ciò che scrivo qui potrei scriverlo altrove con lo stesso effetto o la stessa soddisfazione. Certo, probabilmente mi darebbe qualche endorfina facile in più ricevere like e cuoricini ma non è questo il punto. Abbiamo perso il gusto dell’approfondimento, il valore della ricerca, la capacità di leggere in profondità un testo che alla fine equivale a “leggere” chi l’ha scritto e quell’intima parte incastonata tra le parole.
Abbiamo rinunciato a farlo … Ma perché?
Cosa ci lascia una news letta in 10 secondi? Cosa ci torna a livello di comprensione dell’umanità da un messaggio breve? Ci sentiamo informati e al passo ma lo siamo realmente? Quindi ecco, l’impegno di portare avanti un blog è fatica ma è un po’ anche ricerca di me stesso, un ritrovato gusto per l’approfondimento delle cose, dei miei pensieri, delle mie aspirazioni, offrendole ai passanti in cambio di un commento, una riflessione o anche solo una manciata di byte a dire “ehi, sono passato, ho letto quello che volevi dirmi” che alle volte basta.
Il blogging nel 2023
Un ultima riflessione. Tenere un blog può sembrare anacronistico sotto molti aspetti. Oggi gli influencer viaggiano sui social network a colpi di migliaia di visualizzazioni, con contenuti fruibili in pochi secondi; fanno live play su Twitch, giocano, comunicano verbalmente, etc. La comunicazione corre veloce là dove qualche multinazionale ha investito parecchi soldi per velocizzarla, per renderla attraente, colorata, immediata. Non escludo che nel prossimo futuro pasticcerò un po’ anche con Twitch, dopotutto sono anche io un giocatore come noto e quella cosa mi ha sempre interessato. Magari, no.
Perché allora un blog? Che senso ha?
Ha il senso di prendersi il lusso di rimettere insieme i pensieri. Di potersi dedicare a una riflessione più profonda su ciò che ci circonda e ciò a cui siamo esposti quotidianamente. Un lusso che oggi ci concediamo sempre meno spesso e alla fine dove ci ha portato? Come ci ha trasformato?
Ci ha trasformato in persone che non riflettono, che saltano da una cosa all’altra con estrema facilità, rischiando anche di fare disastri. La cosa preoccupante, è che questa propensione a saltare continuamente da una cosa all’altra l’abbiamo trascinata fuori dal virtuale e dentro il reale, peggiorando di molto la qualità della nostra vita quotidiana, sul lavoro, in famiglia e nella comunità. Se la società oggi risulta anche divisa è perché ha smesso di parlare, ha smesso di interrogarsi, ha smesso di riflettere ed è invece immersa in un immenso mare di effetto dunning-kruger che ci rende ciechi di fronte alle necessità e di fronte alle sfide di domani.
Non sto dicendo che un blog è la soluzione, sarei un folle a farlo.
Un blog è un esercizio, un esercizio personale in prima battuta, per cercare di fare queste riflessioni quasi ad alta voce, per fissarle nella mente e interiorizzarle. Difficilmente riuscirò a separarmene o a lasciar perdere. Certo ci saranno periodi altalenanti, ma non ho mai avuto una serie così positiva di scrittura e produzione in molti anni, da quando facevo podcasting con regolarità.
In conclusione
Buon compleanno a questo blog. Buon compleanno a elementozero. Non sto cambiando il mondo con questo blog ma certamente sto lasciando pezzi di me che difficilmente potrete leggere altrove. Questo è un posto in continua evoluzione. Già da tempo volevo cambiare la grafica e il template e credo che prima della fine dell’anno farò anche questo passo. Per il resto, pellegrini di internet, se siete passati da queste parti mi ha fatto piacere e mi farà piacere anche in futuro. Grazie di tutto. Andiamo avanti.