Le elezioni europee e “Il Partito Preso”

Al di là delle vicende sulle elezioni amministrative di Bertonico, che meriterebbero molti post e molte considerazioni, c’è una questione che riguarda le Elezioni Europee che trovo disarmante: non si sta parlando di Europa, non come si dovrebbe.
E’ scoraggiante constatare come il dibattito pubblico sull’Unione Europea sia spesso carente e distorto; parlo dell’Italia, perché non sto seguendo la campagna elettorale degli altri paesi dell’Unione ma posso immaginare…

Troppo spesso i temi europei vengono strumentalizzati per fini di campagna elettorale locale, anziché essere discussi nel merito delle loro implicazioni più ampie e profonde. Dal “CON GIORGIA” usato da Meloni in crisi di identità, slogan assolutamente inutile ai fini europei al dibattito sterile sulle questioni più menzionate nel discorso pubblico, utilizzate come clava: oggi è l’european Green Deal, domani la Plastic Directive o la ristrutturazione degli immobili; tutti questi temi diventano spesso bandiere da sventolare piuttosto che argomenti da approfondire (e capire!).

A vincere, anche questa volta, sarà il voto identitario che il definisco “Il Partito Preso”. Voto così non perché capisca quale politica questo partito vuole portare avanti a livello comunitario, ma perché ho sempre votato quel partito, quella gente, quelle idee locali. Vale a destra e vale a sinistra ed è una dinamica che mi sta sempre più stretta.

L’Unione Europea, infatti, è molto di più di singoli provvedimenti, delle politiche locali o di slogan elettorali. Le decisioni prese a Bruxelles influenzano quotidianamente la vita delle famiglie e delle imprese in tutta Europa. Dalle normative sulla sicurezza alimentare ai regolamenti sul commercio digitale, dalle politiche di coesione che finanziano lo sviluppo regionale alle iniziative per la mobilità studentesca come l’Erasmus, l’UE tocca ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Senza contare che, con più guerre alle porte del nostro continente, è più che mai importante parlare di pace, di diplomazia ma anche, tristemente, di difesa comune. Non viviamo tempi facili e anche questi temi sono importanti, invece vengono toccati in maniera superficiale da tutti.

È preoccupante che di queste questioni si parli poco. Manca una consapevolezza diffusa dell’importanza delle leggi europee e del loro impatto diretto sulla nostra società. È necessario un dibattito più informato e approfondito, che superi la retorica semplicistica e si concentri sulla sostanza delle politiche europee. Solo così possiamo comprendere appieno il valore dell’Unione Europea e partecipare in modo consapevole alle elezioni, scegliendo rappresentanti che lavorino per un’Europa migliore e più unita.