Giochetti “da social” e come individuarli

Internet è un gigantesco mondo digitale, le sue community una tana del bianconiglio della quale ho esplorato molti cunicoli sin dal 1994. Dai tempi di IRC ai Forum fino a Reddit e ai social più moderni. Sono ora in una fase dove auto-limito molto il mio utilizzo di questi canali, quasi una fase ascetica dove la mia selezione di informazioni e community è ridotta all’essenziale.

Mio malgrado, frequento per pochi minuti al giorno i social “mainstream” per ragioni di contatto con le persone e con la comunità locale. In tutti questi anni ho osservato, studiato e imparato a riconoscere i vari “giochetti da social” che sono diventati comuni, come il trolling e altre forme di manipolazione online.

E lasciatemi dire una cosa molto chiara: con me, questi trucchetti non attaccano.

Esempi di Giochetti da Social

Faccio qualche esempio, giusto per inquadrare il problema che molti di voi già conosceranno o comunque riconosceranno nella vita quotidiana in questi ambienti virtuali.

  1. Trolling: Questo fenomeno è diventato tristemente celebre nel mondo dei social media. Il trolling consiste nell’inviare messaggi provocatori o fuori argomento con l’intento di disturbare e suscitare reazioni emotive negative. È un comportamento fastidioso che, però, si disinnesca molto facilmente. La saggezza digitale popolare avvisa gli utenti che “non bisogna dare da mangiare ai troll” (Do not feed the troll), in modo che la provocazione venga smorzata automaticamente.
  2. Distorsione dell’attenzione: Questa pratica, nota anche come distrazione strategica, consiste nello sviare l’attenzione del pubblico da aspetti positivi a aspetti negativi per manipolare la percezione della realtà. Il risultato si ottiene attraverso la diffusione di notizie negative o la focalizzazione su dettagli irrilevanti. Dopotutto, è più facile apprezzare una superficie pulita o vedere la macchia? Come sfuggire a questa trappola? Ragionando, verificando le cose dalle fonti, utilizzando il pensiero critico sopendo l’emozione del momento e in seconda battuta denunciando questo tipo di comportamento, cosa che oggi sto facendo proprio con questo pezzo.
  3. Astroturfing: Questa pratica, poco nota, consiste nel creare una falsa impressione di consenso o dissenso popolare attraverso l’uso di account falsi o la coordinazione di gruppi di utenti per influenzare l’opinione pubblica. Si tratta di una manipolazione intenzionale per far sembrare che un’opinione sia più diffusa di quanto non sia realmente. Nata come tecnica di marketing, è stata presto disinnescata con una attenta analisi dei dati. Un esempio con Instagram: quanti tra voi hanno visto account da migliaia di follower con fotografie con solo qualche like? Ecco. L’engagement rate è un ottimo sistema di disinnesco di questa pratica; qualcuno dovrebbe averlo imparato a proprie spese recentemente.

Parola d’ordine: non lasciatevi ingannare!

Personalmente, se qualcuno pensa di utilizzare questi giochetti allo scopo di screditarmi nella mia attività amministrativa e politica, casca malissimo. Sono consapevole delle tattiche di manipolazione e non mi faccio influenzare facilmente. Anzi, so come sfruttare queste trovate a mio vantaggio.

Internet è uno strumento potente, e come ogni strumento, può essere usato bene o male. L’ esperienza mi ha insegnato a usare questo strumento con saggezza e discernimento.

Quindi, a tutti i troll, i principianti della distorsione dell’attenzione e i praticanti dell’astroturfing: con me, tanti auguri!

3 commenti

Elena Brescacin Agosto 8, 2024

Fammi capire se ho capito male: “distorsione dell’attenzione” può essere quello che si chiama “benaltrismo”?
Tipo: se io sto parlando di una famiglia felice, l’interlocutore mi spara su tutte le notizie sui femminicidi (o viceversa?)
I vari “e allora Bibbiano / “e allora i marò”? Intendi quello?

E l’astrosurfing, io l’ho sempre chiamato “squadrismo” vale a dire gruppi organizzati che mandano azioni di disturbo più o meno pesanti, oltre ovviamente a falsificare reazioni, interazioni, contatori vari.

drpbrock Agosto 9, 2024

Ciao e grazie per il commento. Si, benaltrismo è un sinonimo accettabile ma come termine non mi piace molto. Tecnica molto utilizzata da giornalisti di dubbia bravura, specie scandalistici; che quando fanno o dicono qualcosa di sbagliato cercano di sviare l’attenzione su quelli che sono “i veri problemi”.
L’astroturfing non lo definirei squadrismo ma supporto pilotato delle opinioni, dei like, dei commenti. Non necessariamente arriva con una sequela di commenti molesti, piuttosto alle volte con lodi immotivate.

Elena Brescacin Agosto 9, 2024

Ho capito quindi l’astroturfing è il preludio dello squadrismo, io per squadrismo intendo quando ricevi messaggi da gruppi tipo “vai a dare supporto a x y z” piuttosto che “vai a stroncare”.
Pilotare i like? Quello lo fai con molto meno allora, quello viene da un’abile strategia di marketing con un messaggio che fa particolarmente ridere, oppure il senso di colpa “sono sicuro che dopo aver mangiato bene, mi merito una bella carezza. Perché non me la dai?” [foto di gattino puccioso nella campagna marketing del cibo per animali domestici]
Io sono creator (blog semi-satirico) e non mi sono mai messa in gioco con la gestione del social marketing perché ci trovo troppo, troppo fango e chi arriva prima di me ha le mani sporche di fango, letame o ancor peggio sangue.